Premesso che…    E siamo arrivati di nuovo a Natale! E, come vuole la consuetudine, a Natale si mostra il lato più buono di se stessi, si mettono da parte atteggiamenti preconcetti, si abbraccia l’intero genere umano lasciando cadere qualsiasi tipo di pregiudizio. A onor del vero debbo dire che, al di là del periodo natalizio, di recente ho potuto osservare, soprattutto da parte di amici e colleghi più progressisti, la tendenza a trattare certe tematiche iniziando il discorso in questo modo: “premesso che rispetto la libertà di ciascuno di vivere come meglio crede…” facendo intendere una lodevole apertura mentale che supera provincialismi e bigotterie tipici della vecchia società italiana. Certo, poi magari, fatta tale premessa, si argomenta che “dove si andrà a finire con tutte queste concessioni ai gay?” oppure che “diciamoci la verità, questi stranieri sono troppi, andassero da qualche altra parte” e finanche “niente da dire sugli uomini di colore, ma proprio mia figlia doveva portarmene uno a casa?” e così via… Insomma mentalità aperta sì, progressisti totali purché certe cose accadano agli “altri”…  E come fa a non venire in mente un vecchio film, retorico finché si vuole, ma sempre attuale, come “Indovina chi viene a cena?” e il monologo finale di Spencer Tracy, in quello che sarebbe stata la sua ultima interpretazione? Ripercorriamone alcune frasi. “Vecchio? Si. Idiota? Sicuramente. Ma posso dirle che i ricordi sono ancora qui, chiari, intatti, indistruttibili. E resteranno qui anche se arriverò a 110 anni. L’unica cosa che conta è quello che loro provano, e quanto amore provano l’uno per l’altro. E se è anche solo la metà di quello che abbiamo provato noi... allora è tutto. Quanto a voi due e ai problemi che dovrete affrontare a me sembrano quasi inimmaginabili… ma tra questi io non ci sono. Voi però lo sapete, e io so che lo sapete che cosa sfidate, ci saranno 100 milioni di persone qui negli Stati Uniti che si sentiranno disgustate, offese, provocate da voi due, e dovrete conviverci. Magari ogni giorno, per il resto delle vostre vite. Potrete cercare di ignorarne l’esistenza o potrete sentire pietà per loro e per i loro pregiudizi, la loro bigotteria, il loro odio cieco e le loro stupide paure. Ma quando sarà necessario dovrete saper stare stretti l’uno all’altra e mandare al diavolo questa gente. Chiunque potrebbe farne un dannato caso del vostro matrimonio.  Ma siete due persone meravigliose, a cui è capitato di innamorarsi e a cui è capitato di avere un problema di ‘pigmentazione’. E adesso io credo che, non importa qualunque obiezione possa fare un bastardo contro la vostra intenzione di sposarvi, solo una cosa ci sarebbe di peggio: se sapendo ciò che voi due siete, sapendo quello che avete, sapendo ciò che provate… non vi sposaste.”  Dopo queste bellissime parole non mi resta che augurare a tutti Buon Natale!  Il Direttore
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