civiltà contadina. La casa è praticamente identica, ristrutturazione conservativa a parte, a
come era quel tragico 2 gennaio 1960, giorno in cui si consumò la fine di Fausto. Nove
camere distribuite su tre piani. Al piano terra molto interessante la stanza che Fausto
aveva fatto modificare da cucina a camera per la madre Angiolina. Ma, prospiciente
l’ingresso, in una porzione di sottoscala, l’incredibile “palestra” dove Coppi si allenava
quando non usciva in bicicletta a causa della neve. Dei rudimentali rulli, in realtà un
meccanismo che teneva la bici sollevata da terra, accanto a setacci e altri utensili e dietro
un grosso catino per lavarsi. Più avanti il salottino “buono” realizzato solo dopo che era
diventato un campione con una delle primissime tv dell’epoca.
La bicicletta di Fausto Coppi Campione del Mondo
Un ambiente dove riceveva giornalisti ed ospiti di riguardo. Si perché Fausto benché dopo
il matrimonio, e anche successivamente alla separazione dalla moglie e all’avvento della
famosa Dama Bianca al secolo Giulia Occhini, aveva scelto come luogo di residenza la
vicina Novi Ligure. Ma a Castellania tornava spessissimo, sia per il legame con la madre
Angiolina che per gli amici e i luoghi. Il suo animo contadino, i riti della terra, la passione
per la caccia, le strade di collina per allenarsi erano tutti legami molto forti. Salendo al
primo piano ci sono le stanze dei trofei e delle bici, quella rosa della Gazzetta dello sport
con le 88 prime pagine dedicate negli anni a Fausto, le maglie più importanti compresa
quella originale iridata di campione del Mondo. Poi la stanza da letto dei genitori con il
letto dove il 15 settembre del 1919 Fausto nacque, quindi la sua stanza. Un ambiente che
fotografa lo stile di vita dell’Airone: sobrietà se non frugalità. All’ultimo piano la stanza del
fratello Serse, anch’egli tragicamente scomparso a causa di una caduta nella Milano –
Torino e infine la stanza dove è stata ricostruita una scena con lo scopritore di Coppi, il
massaggiatore cieco Biagio Cavanna, e i suoi due gregari più fedeli Ettore Milano e
Sandrino Carrea. Robe da corsa, mobili, suppellettili, bici, abbigliamento e utensili
dell’epoca che rendono un’atmosfera molto particolare. Uno spaccato dell’Italia contadina
del Novecento frammista all’epopea del campione. Il tutto vivificato dai racconti ricchi di
aneddoti e di informazioni di prima mano della signora Anna. Impagabile, preziosissima e
imprescindibile guida. Il padre della signora Anna è stato coetaneo di Fausto, le famiglie
hanno sempre vissuto a due passi di conseguenza le testimonianze sono di primissima
mano. Poi preso congedo dalla nostra guida la visita al Centro di Documentazione,
purtroppo chiuso nella circostanza, dove si possono vedere documenti e filmati d’epoca, e
nel punto più alto del paese il mausoleo con le due tombe di Fausto e Serse affiancate.
Un luogo trasformato in una specie di santuario pagano dagli omaggi di tifosi e sportivi
che giungono in tutti i periodi dell’anno dai posti più disparati. Italiani e stranieri. Ma
tutto il paese di Castellania è diventato ormai un museo del ciclismo a cielo aperto.
Foto, gigantografie, stradine, piazzette, murales, monumenti, tutto parla di Fausto e
della sua epopea. Nel 2017 da Castellania è partita una tappa del Giro d’Italia e
sembra che nel 2019, in occasione del Centenario della nascita di Fausto potrebbe
arrivare il Tour de France. Alla fine risalgo in moto, dopo quasi tre ore di visite,
emozionato e felice nonostante l’orario ormai tardo e l’esigenza di accelerare il viaggio
per evitare il buio. A ora di cena l’arrivo a Novello, nelle Langhe. Un territorio ormai
ultra celebrato ma che non avevo mai visitato. Grazie ai miei gentilissimi ospiti, Pina e
Bruno e al loro cane Barak mi sono subito sentito di casa. Cena, giratina in paese e poi
a nanna per recuperare la stanchezza dei
(…continua)
Sacrario Fausto e Serse Coppi
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Un viaggio motociclistico. Ma ciclistico 2/5