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La nostra intensa collaborazione, certo non la nostra amicizia, si è conclusa, di fatto, a Casalvieri,
nel piazzale antistante la Chiesa Madre (luogo da lui stesso individuato come piccolo anfiteatro
naturale per i concerti di musica etnica) con il delirante successo del concerto Fulvio Cocuzzo +
MBL, (settembre 2010) la cui eccezionale ed irripetibile collaborazione in musica, da me ideata e
da lui materialmente con-cretizzata, fece confluire circa cinquecento persone nell’antico borgo (su
youtube ci sono ancora diversi frammenti di quella magica serata clicca qui).
Ho anche messo in rete questo stesso sito, qualche giorno fa, grazie alle sue esperte indicazioni e
ci eravamo dati appuntamento, la settimana prossima, per una verifica di quanto fatto.
Ho due grandi rammarichi verso di lui, come chiunque li ha verso le persone care che ci lasciano
senza preavviso: che non abbia letto i passaggi che lo riguardano nel romanzo che ho da poco
finito di scrivere e che non abbia potuto ringraziarlo a mia volta.
Infatti, in uno dei nostri ultimi incontri, questa estate, mi sorprese confessandomi che, con le
iniziative concepite e realizzate assieme nel corso degli anni, “gli avevo permesso di realizzare
tutto ciò che aveva sempre sognato”.
Non fui pronto a replicare e risolsi l’imbarazzo con una battuta sdrammatizzante.
Avrei dovuto rispondere, e lo faccio ora salutandolo dalla nostra piccola vita terrena, che sono
stato onorato della sua amicizia fraterna e che era stato proprio lui, invece, a donarmi la felicità
dei sogni realizzati.
Ancora oggi, e per sempre, quei nostri sogni, come i palloncini di Casalvieri, voleranno alti nel
cielo.
Perché palloncini e sogni sono la stessa cosa.
E lui è uno di quelli.
Silvio Zincone
9.12.2018