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Gli studi compiuti hanno dimostrato che quando riesce ad alimentarsi in tale località il Gigio
consuma pasti di grande ridondanza che poi lo costringono, per smaltire e metabolizzare quanto
ingurgitato, a periodi di completa immobilità a cui si abbandona dopo aver raggiunto la propria
tana. In tali situazioni il Gigio, che ha una indole tendenzialmente pacifica, diventa estremamente
aggressivo se disturbato anche involontariamente. Il Gigio non gradisce comunque la stazione
eretta, pur essendo bipede, preferendo posizioni più comode. Abitudinario e metodico, il Gigio
manifesta la singolare caratteristica di non riuscire ad elaborare più di un input per volta che gli
provenga dall’esterno. Anzi si irrita e può anche diventare pericoloso per l’uomo (in alcune
situazioni lo si è osservato attaccare anche lo scrivente con una tecnica che ricorda seppure
lontanamente quella pugilistica) se viene inopportunamente sollecitato o spinto a compiere azioni
diverse da quella a cui sta dedicando la propria esclusiva attenzione.
Un altro ricercatore che pure lo segue da lunghi anni (quasi tutta la sua vita) ha in proposito usato
una calzante metafora: "Se il Gigio fosse un computer potremmo dire che è dotato di un software
obsoleto, di quelli in uso nei primi anni dell’era informatica quando i calcolatori elettronici erano
enormi e potevano eseguire solo una operazione per volta. Ecco, lui è così". Tale definizione è poi
ancora più appropriata se pensiamo che in occasione di uno strano esperimento realizzato da una
equipe straniera, il Gigio fu messo a contatto con un PC. Da allora se ne è innamorato
perdutamente e lo tiene praticamente in grembo per lunghi tratti delle sue giornate.
Nei confronti dei propri simili manifesta grande disponibilità, a patto però che lo si assecondi
adeguatamente, altrimenti può dar luogo alle manifestazioni di aggressività di cui si diceva sopra.
In linea di massima però è un essere generoso e solidale con gli altri esemplari della sua specie,
tranne che nei casi in cui senta la necessità di alimentarsi (occorre avvertire al riguardo che ciò
accade abbastanza frequentemente). In tali frangenti la convivenza con lui può diventare difficile;
spesso al comparire degli stimoli della fame si innervosisce e tronca repentinamente le proprie
attività per dedicarsi alla ricerca di come alimentarsi.
Rappresenta comunque una presenza discreta ma fondamentale all’interno del proprio branco; è
spesso disponibile ad aiutare gli esemplari in difficoltà, arrivando a spronare con discrezione quelli
che si mostrano più apatici. Qualche studioso, ma solo fra quelli più attenti, ha potuto osservare
come a dispetto delle propria indole abitudinaria negli usi quotidiani, il Gigio, in realtà, si dedica
con continuità alla perlustrazione di territori sconosciuti. Per i viandanti e per i frequentatori dei
suoi luoghi stanziali rappresenta comunque un rassicurante punto di riferimento, a patto che non
sia irritato da comportamenti come quelli che abbiamo sopra riferito. Di lui la natura ha bisogno.
Ferdinando
P.S. Avviso ai naviganti: la "Trilogia" ora è completa, ma la ricerca continua.
(*) Eco di ROCCASECCA N. 27, Giugno 2000