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Più che fotografie sembrano disegni, questi
calciatori fine anni ’50, inizio ’60 (collezione
privata del Direttore)
Ho
conservato
alcune
sparute
copie
dei
calciatori,
mentre
nulla
mi
è
rimasto
di
ciclisti,
pugilatori,
campioni
delle
Olimpiadi,
etc.
Non
ho
mai
saputo
se
ci
fosse
un
album
da
riempire
o
se
la
distribuzione
di
questi
calciatori,
ciclisti
e
pugili
fosse
volta
esclusivamente
ai
vari
tipi
di
gioco
in
voga
in
quegli
anni,
dal
“soffietto”
allo
“schiaffetto”,
fino al “muro”.
Nei
primi
due
giochi
si
mirava
a
far
capovolgere
il
mazzetto
di
figurine
dell’avversario,
leggermente
incurvato,
disposto
su
una
superficie
piana,
mediante
un
soffio
o
con
un
colpo
della
mano
messa
a
coppa,
nel
terzo
gioco
si
lasciavano
cadere
le
figurine,
una
ad
una,
da
un
muretto
sufficientemente
alto,
fin
quando
una
si
posava
su
qualcuna
di
quelle
già
a
terra,
evento
che
garantiva
la
vittoria
e
la
presa
di
tutte
le
figurine
cadute
in
terra
fino
a
quel
momento;
c’erano
delle
figurine
speciali,
quelle
cartonate
e
molto
usate,
leggermente
più
pesanti,
che
difficilmente
avrebbero
subito
cambi
di
traiettoria
dovuti
al
vento,
perfette
per
planare
perpendicolarmente
su
quella
più
appetibile
con caduta verticale.
Ma
qualcosa
da
mangiare
la
compravamo
anche
da
Assunta,
in
particolare
ricordo
una
abbuffata
di
formaggini
(credo
i
Kremli
della
Invernizzi)
per
il
semplice
motivo
che
davano
in
omaggio
delle
automobiline
primi
900
da
montare
ad
incastro,
senza
bisogno
di
colla;
mi
pare
fossero
12
modellini
ed
io
e
Vincenzino
le
collezionammo
tutte.
Ovviamente
si
presentava
il
problema
di
smaltire
i
10
o
12
formaggini della confezione.
Contrariamente
alla
cioccolata
Ferrero,
questi
formaggini
non
avevano
per
noi
lo
stesso
“appeal”,
quindi
si
imploravano
mamme,
zie
e
nonne
di
metterli
nelle
“loro”
minestrine
alle
quali
avrebbero
dato
sicuramente
un
gusto
speciale!
Probabilmente
sempre
per
motivi
legati
a
regali
simili
per
un
periodo
comprammo
anche
quei
curiosi
parallelepipedi
di
confettura
dai
colori
inquietanti
(viola,
rosso
scuro)
e
dal
sapore
iper
dolciastro,
credo
fosse
il
Cremifrutto
Althea,
o
forse
il
Fruttino
Zuegg,
o
entrambi.
Il
gusto
preponderante,
come
ricorda anche Vincenzo, era la mela cotogna.
Sto
andando
a
memoria,
senza
l’ausilio
dei
potenti
mezzi
della
“Rete”,
ho
scelto
questa
modalità
per
rendere
più
spontaneo
un
racconto
che
vuole
essere
una
dolce
memoria
più che un trattato sulle merendine.
Restando
in
tema
di
formaggini
come
dimenticare
la
raccolta
a
punti
d
Galbani
con
la
quale
si
poteva
vincere
il
mitologico
Ercolino
Sempre
in
Piedi
e
quella
della
Invernizzi
che
dava
la
possibilità
di
ricevere
la
Mucca
Carolina
o
Susanna
Tutta
Panna?
Mio
cugino
Gianni,
più
piccolo
di
me,
fu
uno
dei
fortunati
a
raggiungere
uno
di
questi
mitici
regali,
come
comprovato
dalla
foto
scattata
sul
balcone
di
una
casa
di
Sperlonga,
dove
tra
lui
ed
un
giovanissimo
Direttore
emerge
la
rotonda
figura
di
Susanna,
la
prima
bambola
gonfiabile
…. Senza malizia.
Da sinistra Gianni, la bambola Susanna ed un piccolo
Direttore (foto Sarro)
Atri
formaggini
passati
alla
storia
di
questi
primi
anni
’60
furono
i
MIO
Locatelli
con
le
celeberrime
figurine
animate
e,
in
seguito,
delle
particolarissime
figurine
piatte
di
plastica,
sagomate,
che
rappresentavano
personaggi
famosi
della
Walt
Disney.
Bastava
passare
sul
retro
un
poco
di
acqua
saponata
e
restavano
attaccate
alle
mattonelle
del
muro
in
bagno
o
in
cucina.
Ovviamente
una
volta
seccatasi
l’acqua
saponata cadevano in terra…
La
giardinetta
del
marito
di
Assunta,
Giuseppe
“Peppino”
Giannitelli,
era
immancabilmente
parcheggiata nel piccolo spazio prospicente la bottega.
Assunta ed il marito, nel particolare di una foto di
gruppo primi anni ‘60
da http://www.conadgreco.com
Riccardo
(… segue …)
Le botteghe al crocevia (vari)
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