io solo spettatore!
Uno
mi
chiese
il
mio
nome,
io
risposi
Matassa
e
quello
“
il
mio
colonnello
si
chiama
Matassa
“
ed
io
“
quello
è
mio
nipote”.
Poi
parlai
della
mia
provenienza
da
Roccasecca
e
quell’altro
disse
“ah,
il
paese
di
Totò!”.
Peccato
che
il
napoletano
non
se
ne
accorse
perché’
ora
Roccasecca,
solo
perché
faceva
parte
di
una
recita
comica
di
Totò
ha
acquistato
quest’altro
cittadino
tanto
grande
quanto
San
Tommaso
D’Aquino.
Tutto
succedeva
in
quella
piscina
che
mi
sembrava
una
conference
room.
Erano
giovani
finanzieri
un
poco
spavaldi
ed
esaltavano
le
Fiamme
Gialle
per
il
loro
valore
e
addirittura
esaltavano
Salvo
D’Acquisto
per
il
suo
eroismo
e
di
quella
grande
pittura
del
pittore
Rocco
Tanzilli.
Io
non
me
la
sentivo
di
contraddirli
né
per
Totò
ne
per
Salvo
D’Acquisto
perché’
ne
sapevo
di
più.
L’eroe
non
era
delle
Fiamme
Gialle
ma
era
un
Carabiniere
e
anche
Rocco
Tanziilli
è
stato
un
carabiniere
e
mio
caro
amico
tipo
fratelli.
Poi
chiesi
come
avevano
trovato
i
soldi
per
soggiornare
al
Barcelò Colonial.
Mi
spiegarono
che
di
solito
al
matrimonio
si
fa
la
raccolta
tra
gli
ospiti
per
il
viaggio
di
nozze!
Allora
dissi
“non
più
pignatte
e
padelle”
come
dono
di
nozze.
Poi
indubbiamente
si
parlò
di
politica
e
di
economia.
Si
lamentavano
tutti…
Io
dissi
che
nei
miei
primi
anni
circa
ottant’anni
fa
giù
in
campagna
c’erano
le
spigolatrici,
non
tanto
come
quella
di
Sapri;
mi
raccontava
Zia
Pasqualina
Di
Litta,
una
vecchietta
che
io
adoravo,
che
lei
andava
a
spigolare
per
CAMPA’
e
i
signorotti
su
al
paese
la
rimproveravano
per
aver
sorpassato
il
loro
podere
.
Allora
non
ci
lamentiamo
perché
oggi
il
nome
spigolatrice
non
c’è
neanche
sul
vocabolario
e
nessuno
muore
di
fame.
Non
dimenticherò
mai
quella
JACUZZI
con
quella
bontà
di
giovani
con
tanta
freschezza
ed entusiasmo!
Giorno
dopo
giorno
ogni
mattina
passeggiavo
in
quel
mare
limpido
e
turquoise
e
mi
sentivo
in
Italia
per
quanti
paesani
erano
qua
e
là;
sapete,
manco
da
tanti
anni
dall’Italia
ma
per me era come un rimpatrio nel MARE NOSTRUM.
Yucatan
penisola
nei
Caraibi
ha
una
forma
geografica
molto
diversa
dall’altra
parte
del
Messico;
mi
rammaricavo
sempre
di non averla studiata, tutt’ora vorrei capirci di più.
La
prima
volta
l’attraversai
trent’anni
fa
da
Merida
a
Tulum,
in
una
strada
centrale
e
tutta
sterrata
in
superfice,
con
pochissima terra senza fiumi in superfice e senza ponti.
Mi
domandavo
come
fanno
l’agricoltura!
Tante
foreste
impenetrabili
perché’
anche
con
un
machete
è
difficile
superare
certi
grovigli
di
piante
e
di
rami
che
impediscono
il
passaggio.
Quando
vidi
la
prima
cenote
a
Chichen
Itza
mi
misi
paura!
Chi
mai
avrebbe
creduto
che
io
con
tutta
la
famiglia
avremmo fatto l’esperienza sottoterra a Xescaret?
Tutto
ideato
per
il
turismo,
non
tanto
lontano
da
Puerto
Aventuras,
offre
tutto
ciò
che
il
Messico
ha
da
offrire
per
quanto
riguarda
costumi
e
tradizioni
e
se
uno
vuole
può
apprezzare
la
Fiesta
Mexicana.
La
sera,
in
un
teatro
che
credo
possa
contenere
per
lo
meno
diecimila
spettatori,
fanno
una
rappresentazione
della
scoperta
del
Messico
e
del
viaggio
di
Cortez
“I
CONQUISTADORES”
e
poi
l’entrada
in
scena
dei
Dominicani
per
il
Christianesimo
ed
i
cavalli
che
per
i
messicani
erano
una
novità;
tutto
finì
con
una
parata tipica della Fiesta Mexicana
Lasciammo
Barcelo
Hotel
nel
tardo
pomeriggio
per
Houston,
Texas,
soggiornando
per
qualche
giorno
al
Marriott
Hotel
all’aeroporto.
Otto
piste
di
lancio
ed
ecco,
come
che
mi
stesse
aspettando,
Giuseppe
Favoriti;
l’avevo
visto
due
anni
prima
con
quella
scritta
in
oro
sul
petto
“Giuseppe
Favoriti,
Sora
Roma”
e
quando
avevo
capito
che
era
un
altro
ciociaro
gli
avevo
in
dialetto
“che
sta
a
fa’
aech?”
Ci
furono
risate
e
foto
e
quindi
un
altro
paesano,
diverso
dal
precedente.
Bello,
alto,
con
occhi
da
furbacchione
e
un
gran
sorriso,
e
anche
i
baffetti,
non
sapevo
che
era
il
SUPERVAISER
del
Marriott;
in
un
secondo
incontro
col
personale
mi
dissero
che
è
bravo,
generoso
e
che
le
donne
lo adorano!
Ci
salutammo
con
la
promessa
di
incontrarci
al
Caffè
sotto
il porticato nella piazza di Sora …. Ma solo per dirlo!
Generalmente
al
ritorno
per
l’Europa
si
parte
sempre
di
sera
con
la
British
Airways,
e
c’è
poco
da
sorridere
perché
si fanno undici ore chiusi in quello scatolone!
L’aereo
finalmente
si
alza,
segue
il
pranzetto
e
poi
spengono
le
luci.
Avevo
comprato
un
libro
per
otto
dollari
da
leggere
in
viaggio,
intitolato
MAFIA;
all’atto
di
comperarlo
quello
al
banco
mi
disse
“are
you
interested
in
that
staff?”
(ti
interessa
questa
roba?).
Io
furbamente
abbasasi
gli
occhi
prendendo
un
atteggiamento
di
sospetto
e
dissi
“
listen,
I
was
one
o
f
them”
(senti,
io
ero
uno
di
quelli)
tutta
ironia
ovviamente!
Poi
via,
a
t
t
r
a
v
e
r
s
a
n
d
o
tutta
la
zona
del
East
America,
poi
su
Halifax
e
proprio
lì
mi
ricordai
di
qualcuno
di
s
e
s
s
a
n
t
’
a
n
n
i
p
r
i
m
a
,
P
i
e
t
r
a
n
t
o
n
i
o
Giannitelli
e
la
m
o
g
l
i
e
Mariannina
con
i
figli
che
lasciarono
la
crocevia
a
Roccasecca
per
emigrare
nell’Ontario;
essendo
cari
amici,
andai
al
molo
Beverello
a
Napoli
per
salutarli,
la
nave
andava
appunto
ad
Halifax,
all’epoca
con
un
lungo
viaggio.
Dio,
quanta
tristezza,
non
lo
crederete
come
la
canzone
“Partono
i
bastimenti”!
Pensate
un
poco
da
sessant’anni
a
questi
giorni!
E
con
quel
benedetto
monitor
di
fronte
al
sedile
che
dava
tutti
i
dettagli
dove
e
come
stavamo!
Uno
direbbe
“chiudi
gli
occhi”,
purtroppo
io
non
ero
capace,
la
mia
metà
a
fianco
sì,
è
vero
chiuse
gli
occhi
ma
aprì
la
bocca,
mi
sembrava
Porta
Capuana.
Quel
salto
di
cinque
ore
da
Newfoundland
a
Londra
sono
pene
per
chi
è
irrequieto
come
me!
Arrivai
a
Londra,
ero
come un sacco di patate !
Contento
di
tornare
a
casa
dove
vivo
con
tantissimi
“comforts”,
ho
trovato
l’orto
ridotto
a
una
boscaglia,
gli
zucchini
erano
diventati
zucconi,
i
broccoletti
come
un
cespuglio
ingiallito,
tutti
spigati,
“le
mie
pomodore”
ricoperte
di
erbacce,
un
prato
fuori
controllo;
mia
moglie
s’era
infuriata
per
le
aiuole
e
i
suoi
fiori
e
mi
guardava
come
fosse
colpa
mia,
a
quel
punto
io
l’ho
mandata
bonariamente
a
quel
paese
dicendole
che
io
i
fiori
non
li
mangio!
Anche
per
questa
volta
ho
finito,
sperando
di
non
avervi
annoiato.
Spero
che
il
carissimo
Riccardo
Milan
<
l’editore
> abbia pazienza coi miei errori!!!
Per L’Eco di Roccasecca da Winchester, England
Roberto Matassa
Mare nostrum (Roberto Matassa)
pag.3/3
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