Negli
anni
sessanta
e
settanta
i
cultori
del
prog
rock
si
dividevano
più
o
meno
equamente,
ma
anche
acerrimamente,
fra
i
fans
di
Rick
Wakeman
e
quelli
di
Keith
Emerson.
Quest’ultimo
ha
purtroppo
di
recente
lasciato
questa
terra,
trovato
morto
a
metà
marzo
nella sua villa di Santa Monica in California.
Invece
Rick
Wakeman
si
appresta
a
festeggiare
felicemente
nel
2018
i
50
anni
degli
Yes,
il
suo
storico
gruppo
nato
proprio
nel
favoloso
1968.
Da
poco
il
musicista
inglese
è
stato
insignito
dell’onorificenza
del
“Rock’n
‘roll
of
fame”
una
sorta
di
libro
d’oro
che
riunisce
i
personaggi
più
grandi
della
storia
del
Rock.
Per
la
verità
gli
Yes
ci
sono
tutti
:
Steve
Howe
e
Alan
White
che
tuttora
suonano
sotto
la
stessa
egida
mentre
Jon
Anderson
e
Bill
Bruford
non
ne
fanno
più
parte,
anche
se
non
sono
mancate
occasioni
sporadiche nelle quali sono tornati a suonare insieme.
Ora
in
vista
del
Cinquantenario
degli
Yes
saranno
addirittura
due
le
formazioni
che
partiranno
in
concerto
per
festeggiare
la
ricorrenza
con
lo
stesso
Wakeman
che
da
settembre
tornerà
a
suonare
con
il
nome
del
vecchio
supergruppo.
Ma
tornando
al
dualismo
Wakeman
/
Emerson
i
due
si
sono
per
anni
sfidati
con
tastiere
multiple
sino
all’ultimo
virtuosismo
ma
anche
con
il
leggendario
Moog,
il
sintetizzatore
che
ha
caratterizzato
l’intera
musica
progressive
PFM
inclusa. I due erano rivali comunque molto diversi.
Keith
Emerson
è
stato
uno
dei
musicisti
simbolo
del
Progressive,
uno
dei
primi
tastieristi
a
usare
il
Moog
dal vivo.
Nato
a
Tomorden,
nello
Yorkshire
nel
1944,
si
era
formato
ascoltando
i
grandi
pianisti
di
jazz
e
studiando
musica
classica.
Ed
è
proprio
fondendo
virtuosismo
tecnico,
repertorio
classico
e
rock
che
è
entrato
nella
storia.
Alla
grande
notorietà
è
arrivato
sul
finire
degli
anni
'60
con
i
«Nice»,
un
trio
con
cui
ha
messo
a
punto
la
formula
che
gli
ha
dato
il
successo
mondiale:
basso,
batteria
e
tastiere,
sul
piano
strumentale,
fusione
di
repertorio classico e rock su quello musicale.
“Ars
longa
vita
brevis“
il
Long
Playng
più
rappresentativo.
Ma
il
successo
clamoroso
arriva
con
ELP,
l’acronimo
del
supergruppo
composto
da
Emerson,
Greg
Lake,
bassista
e
cantante
proveniente
dai
King
Crimson
e
Carl
Palmer,
batterista
super
virtuoso
che
invece
suonava
negli
Atomic
Rooster
incredibilmente
ascoltato uan sera di qualche estate fa a Colfelice.
Gli
Emerson,
Lake
&
Palmer
(El&P)
negli
anni
'70
scrissero
pagine
di
grande
musica.
Pezzi
come
«Lucky
Man»,
ricordato
per
un
formidabile
assolo
di
Moog,
«Tarkus»,
«Pictures
at
an
Exibition»,
versione
rock
dell'opera
di
Mussorsgky,
«Trilogy»,
«Brain
Salad
Surgery»
sono
i
titoli
più
importanti
di
un
trio
ancora
amatissimo.
Visti
dal
vivo
uno
spettacolo
nello
spettacolo
:
Carl
Palmer
suonava
dietro
una
enorme
batteria,
Emerson
con
l’immancabile
giubba
di
pelle
e
i
lunghi
capelli
biondi
davanti
ad
una
muraglia
di
tastiere.
Come
del
resto
faceva
Rick
Wakeman.
Ma
Keith
sul
piano
spettacolare
andava
oltre
:
(di Ferdinando)
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