(Le musicassette Il Direttore)
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altro,
tutto
ciò
sulla
cassetta
andava
perso.
Successivamente,
negli
anni
’80
e
’90
tali
informazioni
furono
inserite
nelle
copertine
a
fisarmonica,
con
i
difetti
già
descritti.
Sostanzialmente
il
formato
“cassetta”
che
sicuramente
offriva
molti
vantaggi
per
le
piccole
dimensioni,
ha
sempre
avuto
lo
svantaggio
della
scarsa leggibilità delle copertine, inevitabilmente.
Nel
caso
delle
prime
cassette
distribuite
in
Italia
si
verificava
anche
un'altra
modalità
tutta
italiana,
per
cui
l’ordine
delle
canzoni
poteva
essere
stravolto
qualora
le
due
facciate
non
fossero
abbastanza simili nella durata.
In
questo
modo
non
si
creava
il
“silenzio”
di
qualche
minuto
alla
fine
della
facciata
più
corta
e
si
risparmiava
qualche
centimetro
di
nastro,
però
veniva
modificato
l’ordine
originale
che
in
certi
casi
aveva
un
senso
logico
da
seguire
durante
l’ascolto.
Mi
sono
capitati
dei
dischi
con
una
facciata
in
studio
ed
una
dal
vivo
che
nell’edizione
in
cassetta
mescolavano
tranquillamente
canzoni
registrate
“live” con quelle in studio, una vera porcheria…
Fino
ai
primi
anni
’70
il
suono
delle
cassette
risultava
più
basso
e
meno
brillante
di
quello
del
disco,
e
quando
si
alzava
il
volume
aumentava
anche
il
rumore
di
fondo
che
poteva
diventare
fastidioso;
l’avvento
del
sistema
“dolby”
per
la
riduzione
del
fruscio,
come
già
accennato,
risolse
in
parte
il
sistema
sia
pure
a
danno
delle
frequenze
più alte.
Le
copertine
delle
cassette
all’inizio
avevano
dei
titoli
molto
grandi,
su
sfondi
colorati
di
facile
lettura,
mentre
in
seguito
i
caratteri
utilizzati
furono
di
dimensioni
sempre
più
piccole,
chissà
perché.
Titoloni enormi in una mini collezione di Burt
Bacharach (collezione personale del Direttore)
Come
tutte
le
cose,
che
hanno
un
inizio
ed
una
fine,
anche
la
cassetta
dovette
abdicare,
tra
la
fine
degli
anni
’80
e
la
metà
degli
anni
’90,
cedendo
lo
scettro
al
nuovo
supporto
che
avrebbe
dominato
per
circa
20
anni
il
mondo
della
musica
e
delle
registrazioni, il Compact Disc, familiarmente CD.
Rarissima cassetta inglese Decca di John Mayall
(collezione personale del Direttore)
Prima
il
vinile,
poi
le
cassette
…
piano
piano
chissà
che
anche
i
giovani
non
riscoprano
il
gusto
di
un
supporto
“reale”
che
contenga
la
musica
da
ascoltare,
a
dispetto
della
comodità
dei
files
musicali
presenti
nei
computer
e
nei
cellulari
che
dominano largamente nel panorama attuale?
Certamente
nessun
file
potrà
mai
offrire
il
fascino
di
un
LP,
come
nessun
e-book
potrà
mai
regalare
l’odore
della
carta
e
il
rumore
del
foglio
del
libro
che viene girato.
Per
non
parlare
della
qualità
sonora
degli
MP3,
sicuramente
inferiore
rispetto
al
suono
analogico
Anch’esso
piccolo
di
formato,
di
qualità
sonora
più
elevata,
presentato
come
indistruttibile
e
perenne
(qualità
di
recente
messe
in
dubbio
dagli
esperti
di
settore,
n.d.r.),
in
poco
tempo
il
CD
scalzò
la
cassetta,
soprattutto
con
l’avvento
dei
masterizzatori
che
permisero
tutto
ciò
che
prima
era
possibile
con
il
registratore
a
cassetta.
In
più,
il
CD
non
aveva
il
rischio
che
il
nastro
si
spezzasse
ed
appariva
realmente
indistruttibile.
Le
cassette
riuscirono
a
resistere
per
alcuni
anni,
salvo
sparire
quasi completamente nel nuovo secolo.
Recentemente
c’è
stata
una
riscoperta
dei
nastri
e
alcune
aziende
hanno
ricominciato
la
produzione
delle
cassette,
ma
parliamo
di
un
interesse
di
nicchia, almeno per ora.
Prima
il
vinile,
poi
le
cassette
…
piano
piano
chissà
che
anche
i
giovani
non
riscoprano
il
gusto
di
un
supporto
“reale”
che
contenga
la
musica
da
ascoltare,
a
dispetto
della
comodità
dei
files
musicali
presenti
nei
computer
e
nei
cellulari
che
dominano largamente nel panorama attuale?
Certamente
nessun
file
potrà
mai
offrire
il
fascino
di
un
LP,
come
nessun
e-book
potrà
mai
regalare
l’odore
della
carta
e
il
rumore
del
foglio
del
libro
che
viene girato.
Fausto
Papetti,
Raccolta
n.
18
contenente,
tra
le
altre,
Tentation,
Love’s
Theme,
Soleado
e
Peccato
Veniale
(collezione personale del Direttore)
Qualcuno
ora
dirà
che
siamo
giunti
alla
fine
dell’articolo
e
non
si
è
parlato
di
uno
dei
motivi
del
grande
successo
dei
nastri,
ovvero
della
musica
“soft”
da
ascoltare
in
macchina
“in
compagnia”
quale
tappeto
sonoro
per
effusioni
amorose.
Eccovi
accontentati;
grandi
protagonisti
del
genere
furono
senza
dubbio
Fausto
Papetti
e
le
sue
innumerevoli
antologie
caratterizzate
anche
da
copertine
molto
sexy
e
Barry
White
dalla
voce
suadente
e
sensuale.
Con
la
copertina
della
Raccolta
n.
18
di
Papetti,
sicuramente
la
più
famosa,
con
quella
automobilina
Politoys accanto alle “dune” vi saluto.
Il Direttore
15