L’Eco di Roccasecca - Anno 22 - n-ro 103
   Le canzoni di protesta degli anni ’60      (parte quarta - The Byrds - Jefferson Arplane) Un   gruppo   molto   celebre   negli   USA,   soprattutto   per   le   innumerevoli   "covers" di   brani   di   Bob   Dylan,   personaggio   a   cui   erano   legatissimi,   è   quello   dei Byrds.   Non   a   caso   il   loro   primo   album   fu   intitolato   "Mr   Tambourine   Man". Non   sono   passati   alla   storia   come   un   gruppo   particolarmente   impegnato, anche   se   l’aver   legato   il   loro   nome   ad   un   film-cult   come   "Easy   Rider"   li   ha fatti    entrare    nelle    simpatie    di    innumerevoli    appassionati    della    cultura musicale   di   quegli   anni.   Noi   abbiamo   scelto   una   canzone   (non   scritta   da loro,   che   musicarono   una   poesia   di   Hikmet)   che   riporta   a   galla   il   discorso sulla "atomica", dal disco "Fifth Dimension". I come and stay at every door  (Vado di porta in porta) 1966 Vado di porta in porta Ma nessuno sente la mia preghiera silenziosa Busso ma resto invisibile Perché sono morto, perché sono morto Ho solo sette anni, sebbene sia morto A Hiroshima molto tempo fa Ho sette anni adesso, come allora Quando i bimbi muoiono non crescono I miei capelli furono bruciati da un turbine di fiamme I miei occhi crebbero deboli e diventarono ciechi Venne la morte e le mie ossa tornarono polvere Dispersa nel vento   Non ho bisogno di frutta, né di riso Non ho bisogno di dolci, né di pane Non chiedo niente per me Perché sono morto, perché sono morto   Tutto quello che chiedo è che per la pace Voi combattiate oggi, combattiate oggi Cosicché i bambini di questo mondo Possano vivere crescere ridere e giocare I    Jefferson    Airplane    della    cantante    Grace    Slick    e    del    chitarrista    Jorma Kaukonen   pubblicarono,   nei   primi   anni   della   loro   lunghissima   carriera,   una serie   di   album   molto   duri,   acidi,   psichedelici   e   con   testi   strettamente   legati   a quanto   succedeva   nelle   strade   e   nelle   università.   Essi   furono   indubbiamente un   gruppo   molto   gradito   al   "movimento",   sempre   in   prima   fila   nei   mega raduni   dell’epoca,   dal   concerto-manifestazione   del   Fillmore   a   sostegno   degli studenti   di   Berkeley   alla   "Tre   giorni   di   pace,   amore   e   musica"   di   Woodstock, ed   hanno   goduto   di   ampia   considerazione   tra   i   giovani.   I   loro   testi   non lasciavano   molto   spazio   all’   immaginazione,   colpendo   diritti   nel   bersaglio. Una    canzone    come    Mau    Mau    Amerikon     (1970),    pubblicata    a    nome Jefferson   Starship,   che   pubblichiamo   solo   in   parte,   è   uno   sferzante   atto d’accusa   contro   l’allora   Presidente   degli   USA,   Richard   (Dick)   Nixon,   chiamato direttamente in causa: Ehi! Dick Qualunque cosa tu pensi di noi è completamente irrilevante Sia per noi che per te Noi siamo il presente, noi siamo il futuro Tu sei il passato Paga quel che devi e vattene! Perché noi non siamo come eri tu Quando eri molto giovane Noi siamo qualcosa di nuovo Non sappiamo esattamente cosa Ma non ci importa granché saperlo Semplicemente siamo così e dobbiamo farlo I   due   brani   che   seguono,   che   si   trovavano   entrambi   sul   celebre   "Volunteers" (1969), furono eseguiti per anni nei loro concerti We can be together (Noi possiamo essere uniti) 1969 Possiamo essere uniti, tu ed io Dovremmo essere uniti, tu ed io Noi siamo tutti fuorilegge agli occhi dell’America Per sopravvivere Noi rubiamo, imbrogliamo, inganniamo, falsifichiamo, nascondiamo e traffichiamo Noi siamo osceni, senzalegge, orrendi, pericolosi, sporchi, violenti e … giovani Ma dovremmo essere uniti Venite voi tutti, gente che state intorno La nostra vita è troppo bella per lasciarla morire E noi possiamo essere uniti Tutte le vostre proprietà private Sono un bersaglio per i vostri nemici E i vostri nemici siamo noi Noi siamo le forze del caos e dell’anarchia Tutto ciò di male che dicono di noi, noi lo siamo E siamo molto orgogliosi di noi stessi Su contro i muri, su contro i muri Abbattiamo i muri, abbattiamo i muri Venite adesso insieme Cominciamo insieme, tutti uniti Dovremmo essere uniti, Dovremmo essere uniti, amico mio Noi possiamo essere uniti E lo saremo! Noi dobbiamo cominciare qui ed ora Un nuovo continente di terra e di fuoco Distruggiamo le pareti Andiamo adesso sempre più in alto Abbattiamo i muri, abbattiamo i muri Perché non tentare? Volunteers  (Volontari) 1969 Guardate cosa sta succedendo nelle strade E’ la rivoluzione, facciamo la rivoluzione! Hey, sto ballando nelle strade E’ la rivoluzione, dobbiamo fare la rivoluzione! Non è straordinaria tutta la gente che incontro? E’ la rivoluzione, dobbiamo fare la rivoluzione! Una generazione è invecchiata Una generazione ha trovato la sua anima Questa generazione non ha mete da raggiungere Raccogliete il grido! Hey, è venuto il momento per voi e per me E’ la rivoluzione, dobbiamo fare la rivoluzione! Su, venite! Stiamo marciando verso il mare E’ la rivoluzione, dobbiamo fare la rivoluzione! Chi vi spazzerà via? Saremo noi! E chi siamo noi? Siamo i volontari d’America I volontari d’America! I volontari d’America!
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