I "Personaggi" della Musica Leggera

(sesta puntata)

Eccoci giunti alla sesta puntata dei "Personaggi" del mondo della musica leggera italiana degli anni ‘60. I vostri riscontri sono stati a dir poco entusiastici. La redazione dell’Eco è stata subissata di richieste di ulteriori informazioni, dischi, registrazioni audio e video, posters e quant’altro potesse esistere sugli idoli riscoperti grazie a questi articoli. Una fan di Rinaldo E Basta ci ha scongiurato di farle avere una copia di "Accipicchia l’Angelicchia", ma noi abbiamo dovuto precisare ancora una volta che i reperti (oggettistica) relativi a questi reperti (individui) musicali sono pressochè introvabili. Chi li avesse può benissimo metterli all’asta. Diventerà sicuramente ricchissimo!

Il primo figuro in esame è Elio Gandolfi,qui ritratto a fianco al suo giradischi a trombone. Elio giunse al successo in tenera età, a soli 17 anni, vincendo il "Concorso di Castrocaro" in coppia con Giusy Romeo, di cui parliamo più in basso. A Sanremo 1968 ha cantato "La vita" in coppia con Shirley Bassey, ma, come riferisce un critico, "la sua esibizione ha convinto i critici ma purtroppo ha lasciato indifferenti gli spettatori". L’anno dopo ha cantato, sempre a Sanremo, "Il sole è tramontato", in coppia con Checco (dei Giganti), nome d’arte di Francesco Marsella (imparentato con i simpatici pittori di Roccasecca?).

 

Passiamo alla già citata Giusy Romeo. Le note della sua biografia ci rammentano che "faceva la pescivendola al mercato rionale e per arrotondare i guadagni della famiglia cantava alle feste private o alle sagre di piazza". Presentatasi a Castrocaro, vinse, come abbiamo visto, insieme ad Elio Gandolfi. A Sanremo 1968 presentò con successo "No amore"; poi seguì un certo declino, infine l’oblio, fino ai primi anni ‘80, in cui si ripresentò, con circa 30 chili di meno, una capigliatura da upupa e, soprattutto, un nuovo nome Giuni Russo, ottenendo grandi soddisfazioni di critica e di vendita con "La trifonia dei Mongoli" e la celeberrima "Un’estate al mare".

Pur non avendo inciso dischi particolari, Carmelo Pagano è passato ugualmente alla storia per diversi motivi. Pensate che Rita Pavone fu una sua grande fan al punto che si fece confezionare una maglietta con la scritta "I like Carmelo". Egli vinse il Festival delle Rose con "L’amore se ne va" ed arrivò terzo al Festival di Ariccia dopo Titti Bianchi ed Emilio Roy (di cui ancora si leggono le scritte a lui inneggianti sull’Autostrada del Sole). Prima di fare il cantante, fu garzone, operaio, imbianchino e lift d’albergo!

 

Concludiamo con tre ragazze. Brunetta, coloratissima, suonava molti strumenti (chitarra, pianoforte, sax, organo e addirittura la fisarmonica) ed era anche compositrice. Nel 1966 incise la selvaggia "Baluba shake", seguita da "Dove vai" e "Solo per poco tempo". Maria Simone, dal gracile aspetto, nacque a Bisceglie da un funzionario di stato con la passione per la musica, ma si trasferì presto ad Ancona, dove iniziò la sua carriera musicale. Non si ricordano suoi dischi, mentre è certa la conquista del 2° Premio al sensazionale "Festival di Cupramontana" nel 1966. Per concludere, Meri Marabini, definita la "beat bicolore" per via della capigliatura mezza nera e mezza bionda con la quale esordì nel 1967 a "Settevoci". Nata a Bologna nel 1951, ha partecipato a molte trasmissioni televisive, tra le quali "Scala Reale". Tra le sue canzoni più apprezzate citiamo: "La tua voce", "Ci scommetto", "C’è tanta gente", "I fiori sul viso", "Sono la tua donna".Tutte e tre le ragazze citate meritarono la figurina nella collezione "Cantanti 1968 Panini".

 

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